ANTISTATO

SINOSSI di "ANTISTATO" di GIORGIO VIALI

"Antistato" è un monologo teatrale che si configura come un esercizio di strategia sociale per affrontare una distopia contemporanea in crisi. Attraverso un discorso coinvolgente e provocatorio, il protagonista invita il pubblico a riflettere sulla fragilità delle strutture statali e sulla necessità di costruire alternative comunitarie. Con un registro che mescola citazioni culturali e riferimenti storici, il testo si sviluppa come un appello alla partecipazione attiva, sollecitando gli spettatori a riconoscere la loro agenzia nel costruire un futuro migliore.

Il monologo esplora l'idea di una nuova forma di comunità, una "associazione" che possa supplire alle mancanze dello Stato in un momento di crisi sociale imminente. L'autore sottolinea l'importanza di individuare risorse indispensabili, come medici, infermieri e contadini, e creare reti di sostegno reciproco. Nel fare ciò, il protagonista ricorre a una strategia comunicativa indiretta, preferendo l'approccio del coinvolgimento emotivo e della confusione per stimolare la coscienza critica degli spettatori.

Viali riconosce che il futuro è incerto e inquietante, ma avanza una visione ottimista: sebbene tutto possa sembrare caotico, c'è sempre spazio per l'immaginazione e la costruzione di legami solidali. La struttura di potere auspicata è descritta come impersonale e asettica, lontana dai personalismi che frequentemente caratterizzano le strutture politiche tradizionali.

"Antistato" non si limita a trasmettere un messaggio; aspira a creare un dialogo interattivo con il pubblico, invitandolo ad interrogarsi su cosa significhi realmente appartenere a una comunità e quali siano le responsabilità che ne derivano. Concludendo il suo viaggio, l'autore promette di traghettare lo spettatore verso una nuova consapevolezza, ponendo le basi per un futuro in cui ogni individuo possa sentirsi parte attiva di una realtà che abbraccia l'umanità e la dignità condivisa.