ANTISTATO

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ANTISTATO DI GIORGIO VIALI

Il poster di Antistato è un omaggio al film I Cannibali di Liliana Cavani. Antistato e Antigone.

Oggi, in un’epoca in cui il consumismo sembra prevalere su ogni altra forma di espressione culturale, i brand commerciali si stanno appropriando della mitologia, un patrimonio di significati e simboli che ha accompagnato l’umanità sin dai suoi albori. I miti, un tempo strumenti di comprensione e di guarigione, vengono sfruttati per scopi puramente commerciali, ridotti a semplici slogan pubblicitari o a mascotte di prodotti. In questo processo, perdono la loro forza dirompente e salvifica, diventando mere ombre di ciò che erano.

La mitologia, con la sua capacità di narrare l'esperienza umana, di affrontare la vita e la morte, la speranza e la disperazione, viene svuotata del suo significato profondo. I miti, in questo contesto, diventano oggetti di consumo, privati della loro potenza di trasformazione. In un mondo sempre più precario e impoverito, ci troviamo a vivere in un’epoca in cui anche gli strumenti per elaborare il lutto, la disperazione e le sventure ci vengono sottratti.

Questi strumenti, un tempo parte integrante della nostra vita collettiva, sono ora relegati a un ruolo secondario, mentre le narrazioni commerciali le sostituiscono. I miti dovrebbero essere, invece, affilati come bisturi, pronti a incidere la carne delle emozioni e dei sentimenti, a svelare idee e pregiudizi, a smantellare i luoghi comuni che ci avvolgono. Dovrebbero servire a esplorare la nostra umanità, a guidarci nei momenti difficili, a illuminare la nostra strada nelle tenebre.

In questa lotta per il recupero dei beni comuni, è fondamentale riappropriarci di questi strumenti di resilienza e guarigione. L'arte, la cultura, il teatro e la danza non sono solo forme di intrattenimento, ma veri e propri beni comuni che appartengono a tutti noi. Sono le chiavi per riscoprire la bellezza del nostro vivere e per affrontare le sfide quotidiane.

Dobbiamo lottare per restituire ai miti la loro spinta vitale, per ridar loro la capacità di ferire e guarire, di farci riflettere e crescere. In un’epoca in cui tutto sembra svanire nella superficialità del consumo, è nostro compito rivendicare la potenza dei miti e riportarli al centro della nostra esistenza. Solo così potremo sperare di ritrovare la forza di affrontare le difficoltà della vita con una nuova consapevolezza e un rinnovato senso di comunità.