CROLLI VITALI

CROLLI VITALI DI GIORGIO VIALI

Recensione di "Crolli Vitali" di Giorgio Viali

"Crolli Vitali", la nuova opera di Giorgio Viali, si presenta come un'intensa riflessione sul senso di solitudine e la battaglia dell'individuo contro l'assenza e la ricerca di connessione. Avvolta in un'atmosfera claustrofobica e intimista, la pièce ci catapulta in una stanza di un appartamento popolare, uno spazio spoglio e minimalista che diventa un simbolo delle relazioni interpersonali in crisi e dell'alienazione dell'epoca contemporanea.

La protagonista, Liliana, è la voce che guida il pubblico attraverso le sue insicurezze esistenziali, il suo rapporto conflittuale con l'Autore che cita e tradisce, e i diversi ruoli che si ritrova a interpretare. La sua dichiarazione di non voler essere sola, di rifiutare la solitudine che pervade la società, serve a mettere in risalto l'essenza della questione centrale della pièce: il dramma dell'isolamento nell'era moderna. La frase "Non voglio attori e attrici in scena da soli" riassume perfettamente la lotta di Liliana e dell'autore stesso, portando a riflessioni di natura più ampia sulla presenza e l'assenza, sia in teatro che nella vita.

Il personaggio di Cecchin, il servitore, funge da catalizzatore per le dinamiche in scena. La sua presenza pacata e il suo ruolo di ascoltatore silenzioso offrono un contrasto alle ansie verbali e alle frustrazioni di Liliana. Viali riesce a instaurare una connessione profonda tra i personaggi, sottolineando le complesse relazioni di potere e dipendenza che si instaurano all'interno di un gruppo umano.

Tuttavia, è l'elemento meta-teatrale a rendere "Crolli Vitali" un'opera particolarmente affascinante. La confusione deliberata tra autore e personaggio, tra teatro e vita reale, crea un gioco di specchi che costringe il pubblico a riflettere sulla propria esistenza. L’Autore, assente eppure onnipresente, diventa un simbolo di chi non è in grado di affrontare i propri demoni, lasciando un vuoto che Liliana cerca di colmare attraverso la scrittura e le relazioni. La presenza di attori che si confrontano con il proprio mestiere, tra improvvisazione e ricerca di senso, rende l'opera densa di interrogativi e stimoli.

Le interazioni tra il protagonista e gli altri personaggi, come l'Attore e l'Attrice, sono intrise di una certa ironia, riflettendo sulla superficialità e le difficoltà delle moderne interazioni sociali. Le domande sulla libertà di espressione, sul potere delle parole e sulla vulnerabilità della creatività emergono in modo naturale, senza cadere mai nell'auto-indulgenza.

Il linguaggio utilizzato da Viali è incisivo e incisivo, alternando momenti di profonda contemplazione a battute rapide e frizzanti che mantengono viva l’attenzione del pubblico. L'uso di riferimenti a opere classiche, come l'Edipo re, serve a collegare la tragedia antica ai drammi contemporanei, creando un ponte tra il passato e il presente.

In conclusione, "Crolli Vitali" si rivela una pièce teatrale ricca di sfumature e significati, che invita a riflettere sul valore delle parole e sull’umanità che si nasconde dietro ogni persona. Con una narrazione che sfida le convenzioni e un messaggio potente, l’opera di Giorgio Viali è un testimone delle lotte moderne e della ricerca di significato in un mondo che sembra sempre più frantumato. Un'incursione psicologica nella psiche umana, un invito a non cedere al silenzio e a combattere l'inevitabile solitudine.